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In effetti la situazione carceraria è diventata tragica. L'Italia è sempre stata particolarmente feroce con i suoi prigionieri e con quanti ha avuto in dominio nei lagers. Già nel il neonato stato di Cavour e dei Savoia rinchiudeva nel terribile Forte Fenestrelle diecine di migliaia di soldati napoletani e meridionali per condannarli a morire di fame e di freddo.

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I loro corpi venivano squagliati nella calce viva. Lo stesso avveniva per Giovanni Passannante che aveva attentato alla vita di Umberto primo chiuso per dieci anni in isolamento assoluto in una cella sotto il livello del mare,costretto a mangiare i suoi escrementi. La pena per Carmine Crozza e Giovanni Passannante è proseguita oltre la loro morte.

Le loro teste furono tagliate, studiate da lombrosiani e conservate in un museo di Torino dove sono esposte assieme ad altri anonimi resti di condannati per un qualche reato. L'opinione pubblica è stata avvelenata dai massmedia della destra con martellanti campagne contro i reclusi attuali. La gente è stata indotta a disprezzare ed odiare i detenuti. Anche persone di orientamento democratico e di sinistra sono state attirate in questo vortice di odio violento del securitarismo. I barboni vengono schedati da Maroni.

Non avere casa è diventato indizio di asocialità criminale. Basterebbero alcune modeste e ragionevoli delegiferazioni per ridurre la popolazione carceraria. Mi riferisco alla legge Fini-Giovanardi sulla droga ed alle leggi sulla sicurezza. Inoltre bisognerebbe modificare profondamente i regolamenti carcerari e le normative che graduano i penitenziari in tanti gironi di inferno.

Si debbono abolire il 41 bis e tutte le norme di appesantimento oggi previste. Il carcere deve essere il luogo in cui si sconta la pena inflitta dal Giudice senza varianti che finiscono per diventare una seconda e più pesante condanna. Ma si farà un gran baccano soltanto per l'amnistia e l'indulto. E' quanto interessa il senatore Dell'Utri che domani sarà accanto a Pannella nello spettacolo allestito per dopo la visita. Indulto ed amnistia che interessano appunto Dell'Utri e molti altri della Oligarchia.

Come se non fossero esseri umani, come se non ne valesse neppure la pena di parlarne. Voi siete un giornale democratico e liberal? Non lo siete! Siete un giornale della colonia Italia al servizio dell'Impero e dei colonizzatori. E' una vergogna che non vi chiediate neppure il senso di questa lunga ed orribile guerra alla quale segue quella dell'Afghanistan e poi quella dell'Iran e poi Rampini è perfettamente embedded.

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Anche di scaltra scrittura. Il ricatto dello scioglimento delle Camere deve essere respinto. Sono convinto che non ci sarà un plebiscito per riportare la Cricca P3 ed il suo Capo al governo! Sono anche dell'opinione che non dobbiamo aspettarci dai prossimi tre anni che disgrazie violenze e sfascio dell'ordinamento costituzionale dello Stato ed altri sfasci nel sistema economico.

Tutto sommato, anche se il voto è una sorta di salto nel buio è meglio che assistere all'agonia dello Stato e della sua Costituzione. Le privatizzazioni volute bipartisan hanno aumentato i costi di tutti i servizi e spesso hanno mancato i loro obiettivi. Dovunque i privati si sono inseriti nella gestione dell'acqua o della nettezza urbana le tariffe sono diventate insopportabili, esosissime ed i servizi sono peggiorati. Le privatizzazioni del sistema di notificazione e riscossione delle imposte ha portato agghiaccianti ed inaccettabili vessazioni per chi ha avuto la disgrazia di saltare qualche pagamento.

Casa e beni ipotecati. Ganasce alle auto o alle moto. La devastazione dei licenziamenti per chiusura o delocalizzazione degli impianti che sembra non interessare nessuno neppure i sindacati ha creato una compressione dei salari durissima che ha effetti sui consumi. Solo i negozi di lusso non subiscono crisi.

Espresso.13.07

Ma i grandi empori popolari registrano le difficoltà di una clientela impoverita che forse entra nei supermercati solo per godersi il fresco o fare compere rituali come la famiglia del Marcovaldo di Calvino. L'ho visto oggi, a Palermo, dove sono stati fatti saltare seimila posti di lavoro. Gente che da venti anni non ha fatto altro che insegnare dove potremmo occuparla?

Di che cosa camperanno le loro famiglie? Che cosa sta diventando la scuola italiana? Il panico si è impadronito di migliaia di famiglie che non sanno cosa faranno a ottobre. Anche la Sanità corre i suoi grossi rischi ma la tengono in vita perchè nutre i nuovi imperi economici della scroccona e ricchissima borghesia italiana capace di esportare trecento miliardi di euro in grande parte sottratti ai loro dipendenti ed allo Stato.

L'impero di Ajello a Palermo, quello degli Angelucci nel Lazio e altrove, la fantastica e quasi miracolistica opera di Don Verzè in Lombardia. In abruzzo abbiamo avuto le mirabolanti vicende di Del Turco ed Angelini. Nel mezzogiorno d'Italia stanno bene soltanto coloro che si sono ammanigliati alle Regioni. Migliaia e migliaia di persone vivono di politica accanto agli Oligarchi superpagati e superprivilegiati mentre attorno a loro si fa il deserto.

L'attacco al welfare ha chiuso questo vitale sbocco ai figli della media borghesia e del ceto popolare. Una ragione della unità d'Italia sta venendo meno e un'area grande quando il Regno delle Due Sicilie è stata spinta alla disperazione. Nei prossimi quattro mesi conteremo le macerie di quel che resta del sistema industriale meridionale. Sei milioni di giovani vivono dei contratti-truffa inventati dalla Legge Biagi.

Guadagnano la metà dei minimi salariali e galleggiano per la ciambella di salvataggio delle famiglie dove le pensioni ancora decenti dei loro genitori integrano il meschinissimo reddito cocopro o partita iva o interinale o altro. Questi sono alcuni tratti della realtà del lavoro italiano. Eppure l'Italia è la settima potenza industriale del mondo per PIL. Ma è al trentesimo posto dell'OCSE per salari.

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Anche i diritti cominciano ad essere seriamente intaccati. Ora al PD di Franceschini e dei suoi colleghi questa situazione che ho accennato non sembra interessare. L'unica scienza della quale si occupano è la politologia. Con arroganza eguale a quella di Berlusconi chiedono a tutte le opposizioni di unirsi a loro per abbattere Berlusconi. Ma non dicono la verità e cioè che la loro vera intenzione è quella di avere con loro Casini dal momento che il loro programma è simile a quello del centro-destra.

Pare che continuino a pensare ad una sorta di conventio ad excludendum per i comunisti ed i verdi rimasti fuori dal Parlamento dopo essere stati dissanguati dal sostegno al governo Prodi. Hanno ancora qualche esitazione su Vendola e sul suo raggruppamento ma non intendono cedergli la leadership del centro-sinistra. L'Italia è tra l'incudine ed il martello. Solo una tiratina d'orecchie da Epifani che lo accusa di "non fare gli interessi della Fiat!

I consigli che rivolge non sono di cambiare linea ma di essere più prudente per non creare imbarazzi negli amici sindacalisti. Parla dell'Italia che destina una montagna di soldi all'Oligarchia politica la più privilegiata esistente al mondo e che ha ridotto la fetta di reddito del lavoro dipendente di quindici punti negli ultimi dieci anni. Lo stipendio di Tremonti ministro è maggiore di quello percepito dal presidente degli USA. Oggi il lavoratore viene curato ed indennizzato ed è possibile che Tremonti pensi ad un regime in cui se un operaio si rompe un braccio o una gamba dovrebbe sbrigarsela da solo.

Si tratta di una massa enorme di assistiti. La Marcegaglia è intervenuta per reclamare i diritti della Azienda che per lei sono naturalmente prioritari su quelli dei lavoratori che addirittura andrebbero cancellati. La signora Gelmini, Ministro come Tremonti, ha spezzato la sua lancia a favore della Fiat collocandosi tra i falchi dell'ala destra berlusconiana e preparandosi alla successione secondo il piano da lei stipulato a Siracusa con le altre due sue colleghe di governo.

Il colbertista all'occasione diventa superfalco! Il governo Prodi ci mise molto tempo e tanti contorcimenti prima di vararli. Ricordo perfettamente che la Cisl ebbe molte esitazioni prima di accettare il testo proponendo diversi emendamenti di alleggerimento delle penali. Inoltre, la legge che Tremonti vorrebbe abrogare, prevede penalità inferiori ai costi che le aziende dovrebbero sopportare per mettersi in regola.

Potete immaginare quello che succede nella maggioranza dei casi A distanza di quasi un giorno dalla strabiliante e grave sortita di Tremonti, non ci sono reazioni ufficiali della Cisl e della UIL. La CGIl si è fatta viva, dopo molte ore, con la dichiarazione di una dirigente di secondo piano addetta al settore sicurezza. Ha detto cose giuste e condivisibili ma che tuttavia non costituiscono una reazione adeguata ad un Ministro che è certamente il più importante del governo Berlusconi.

E' come vedere scorrere la storia all'indietro. Altro che le picconate di Cossiga! Ogni giorno c'è qualcosa di fondamentale del nostro ordine civile e democratico che viene aggredito. Dal diritto dei lavoratori di non stare digiuni per otto ore secondo il modulo wmc della fabbrica Italia alla sicurezza stessa della vita dei lavoratori. Chi se ne frega! Importante che le sorti magnifiche e progressive della ricca e feroce borghesia italiana vengano salvaguardate!

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Ma i loro lavoratori non sono disperati e ridotti alla fame come quelli iscritti ai sindacati italiani di Bonanni, Angeletti ed Epifani che dal ad oggi tengono i salari fermi e cedono consistenti quote di diritti e di welfare ogni volta che si incontrano con Governo ed Imprenditori. La codecisione tedesca in Italia si traduce in una mera presa d'atto delle decisioni unilaterali delle imprese. Mettete in fila le dichiarazioni della Marcegaglia ed i documenti di Confindustria degli ultimi venti anni.

Un piagnucolio senza fine per chiedere soldi, soldi, soldi di quelli buoni diceva la Marcegaglia. Tutto quello che ha ottenuto non basta mai.


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  • Tennis | Indiscreto | Pagina 5?

Vuole ancora di più, sempre di più. L'ideale è portare il lavoratore italiano allo stesso livello di quello polacco o, meglio, di quello tunisimo. Azzerare quasi il costo della manodopera anche se questo incide sempre di meno sui costi di produzione anche nella industria manifatturiera.