Presenta una struttura suggestiva composta dal palazzo padronale fiancheggiato dalla chiesa parrocchiale dedicata a S. Silvestro e dalla corte costituita dalle abitazioni dei braccianti con portici che si affacciano su una grande aia centrale. A lato della corte, si trova la zona che una volta svolgeva la funzione di magazzino. Le fonti scritte sono diverse e abbondanti. La prima citazione di Monticelli è del in un diploma di Lodovico il Pio, figlio di Carlo Magno, dove veniva ceduto Monticulo dalla badia benedettina di Nonantola a favore del monastero bresciano di S.

Fu possedimento dei Martinengo. Dal ai Provaglio e,via via le famiglie Borromeo e dei Greppi, entrambe di Milano. Questo piccolo centro ebbe una storia importante, legata alla sua posizione sul fiume fu sede di un porto e di un traghetto, ebbe un castello strategico fin dal secolo X e, pur nella sua modesta entità, fu comune autonomo sino al E' preceduto da un cortile d'onore, formato da un corpo dalle linee semplici e austere ed è seguito da un grande parcogiardino a terrazzamenti degradanti verso l'Oglio.

Nei pressi del borgo, il palazzo sorto sulle rovine del castello, qualche antico edificio vicino al fiume,ed un antico mulino che sulla strada che da Monticelli conduce a Pontevico completano questi notevoli tratti paesaggistici. Isola Dovarese è un piccolo paese in Provincia di Cremona addossato al fiume Oglio, che lo divide dalla provincia mantovana; deve una parte del suo nome alla famiglia Dovara che ottenne nel il territorio facente capo alla Pieve di S.

Le acque, che la circondavano per tre quarti, rendevano questo insediamento di particolare importanza. Il fiume ha sempre rappresentato una risorsa ma anche un pericolo per Isola Dovarese come testimonia la memoria di inondazioni come quella del La piazza costituisce per il piccolo centro la testimonianza più significativa della protezione e del potere esercitato su queste terre dei Principi di Bozzolo, appartenenti al ramo secondario della famiglia Gonzaga, strettamente uniti al ramo principale dei marchesi di Mantova.

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Fra le altre pregevoli opere si segnalano due dipinti di Andrea Mainardi, detto il Chiaveghino. Al centro del paese si trova la piazza Vittorio Emanuele II caratteristica per i suoi portici più volte rifatti, abbelliti e arricchiti a seconda del mutare degli stili architettonici, e considerati dagli Orceani e dagli abitanti dei paesi limitrofi punto di ritrovo per lo shopping oppure, semplicemente, per scambiare due parole in uno dei molti bar, ristoranti o locali che la circondano.

Orzinuovi, come ogni cittadino e visitatore potrà notare, è ricco di storia, di tradizioni, di figure di primo piano nella cultura nazionale, che meritano di essere conosciute ed apprezzate vistando la cittadina e i suoi luoghi più rappresentativi. Torre Pallavicina è un piccolo comune della Bassa Bergamasca, tra la province di Brescia e di Cremona, sulle rive del fiume Oglio.

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Adiacente alla torre si trova uno splendido palazzo residenziale, edificato dal Marchese Adalberto Pallavicino, figlio di Galeazzo, nel Oggi la villa è di proprietà del Conte Agliardi. Nella zona detta Castellaro, nel , durante lavori di scavo, è venuta alla luce una necropoli, le cui sepolture appartengono ad età diverse: del Bronzo, quella della prima romanizzazione, e quella altomedievale. I reperti più significativi di tali ritrovamenti sono esposti nella settecentesca Villa Zoppola. Dal d. Tra gli edifici di interesse storico e artistico sono da segnalare:La chiesa parrocchiale, dedicata a S.

Lorenzo Martire, edificata nel , rialzata e restaurata nel , modificata e prolungata nel Al suo interno si trovano tele e dipinti di G. Crespi, detto il Cerano, di E. Scuri, del Mondini, di Giuseppe Riva. Gli affreschi del presbiterio e del coro sono del Guadagnini e di Vittorio Trainini.

Il castello, edificato verso la fine del XIV secolo da Prevosto Martinengo, forse sulle rovine di un antico fortilizio,è uno dei pochi ancora esistenti nella zona. La Chiesa di S.

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Pietro Campestre, ora S. Sebastiano e S. Rocco, i due santi invocati contro la peste,e dipinti del SeiSettecento raffiguranti, sulle pareti del presbiterio, i santi Gottardo, Erasmo, Pantaleone e Fermo. Corte Castiglioni,sita a Casatico di Marcaria, è un complesso ricco e morfologicamente originale che diede i natali a Baldassare Castiglioni. Al di là delle tematiche architettoniche resta evidente un clima quattrocentesco, temperato, anche nelle torri e nel cortile chiuso, in senso umanistico. Pumenengo paese tipicamente rurale con circa 1.

Oltre il fiume infatti, la provincia di Brescia. Solo dagli anni 60 è stato costruito il ponte che collega con l'altra provincia. Prima una barca che traghettava da una sponda all'altra. Sul territorio vi sono strutture di pregio storico, artistico e culturale. Da ricordare il Santuario della Madonna della Rotonda. Leggenda narra che la statua della Madonna posta davanti al Santuario, di giorno venisse girata in direzione del paese confinante di Calcio, di notte si girasse da sola verso Pumenengo. Sempre leggenda vuole che la statua stanca di essere girata da una parte e dall'altra alla fine decidesse di rimanere rivolta verso Pumenengo.

Oltre il Santuario la chiesa parrocchiale e un piccolo gioiello come la chiesetta di S. In primavera questo boschetto è inondato dai fiori bianchi dell'aglio selvatico. Gli abitanti Gabianesi sono circa con le frazioni. L'antico nome del paese era Gabiano, dal Borgo San Giacomo. La storia del comune è legata al nome di due importanti famiglie: gli Emigli, ghibellini fautori dei Visconti di Milano e dopo la battaglia di Maclodio, i Martinengo, fedeli alla Serenissima, che dominarono fino all'epoca Napoleonica per poi passare,dopo la caduta di Bonaparte,sotto l'Impero Austriaco nel Regno LombardoVeneto.

Il vecchio Camposanto detto il Sagrato ha la forma di elegante chiostro con porticati, con una cappella centrale e la facciata rivolta verso la strada. Nel viene condannato a due anni di carcere per la morte di un certo G.

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Battista Salvi di Brembilla; esce dal carcere dopo aver pagato gli eredi del Salvi un indennizzo di lire3. Si fa rimborsare due volte la cifra di scudi per i suoi viaggi per la divisione dei due Comuni. Bartolomeo ad Almenno S. Era perseguitato per un banco che era stato tolto dalla chiesa e aveva dato la colpa a mio padre. Un certo Cristoforo di Casucco raccontava che G. Agendo in questo modo il Rota si era fatto molti nemici: nel alcuni di loro erano riusciti a farlo deporre dalla carica di sindaco del Legato Vignola e si erano presentati nel Consiglio Comunale di Almenno S. Bartolomeo con degli archibugi.

Era un prepotente: Esempio di "Archibugio" : una delle prime armi si impossessava dei beni di altri, come raccontava da fuoco portatili a canna lunga, pesante e poco un certo Domenico Bireri di Strozza, e, come racconteremo la prossima volta, pretendeva di maneggevole cacciare solo lui su tutta la montagna della Roncola.

Battista n. Manzoni, Almenno S.

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Bartolomeo, pag. Battista, n. Il ritrovo era stato fissato alle Preceduto quale apripista dal nostro Parroco in scooter, perché doveva rientrare in tempo per la Messa delle Ben presto si è dileguato quel sentimento di solitudine che ci aveva preso alla partenza, sentendoci in comunione con tanti altri pellegrini che nel frattempo avevano riempito in ogni angolo la spaziosa chiesa.


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Qui la seconda stazione, dove abbiamo ascoltato le parole di Paolo sul "Ministero della Riconciliazione" che è stato affidato a ciascuno di noi da Gesù affinchè possiamo e dobbiamo riconcilarsi con tutti. Il percorso ci ha poi condotto davanti al Battistero, terza stazione, dove abbiamo rinnovato le Promesse Battesimali.

A completamento del cammino, la Santa Messa, in una Cattedrale gremita di pellegrini, provenienti da tutti i paesi del vicariato, il cui numero ha lasciato ben sorpresi anche i sacerdoti che ci hanno accompagnato nel pellegrinaggio e che hanno concelebrato e distribuito a tutti noi l'Eucarestia, quale viatico per continuare il "vero pellegrinaggio", il cammino per le strade del nostro vivere quotidiano, questa volta Nella breve illustrazione dell'iniziativa si recitava: "la proposta è un pellegrinaggio scoprendo le opere d'arte che raccontano della Misericordia nelle varie chiese di cui è ricco il nostro territorio.

Gesti per dire come è importante camminare insieme". San Tomè, prima tappa : in questa chiesa, stupenda opera d'arte del Romanico, hanno pregato le monache che vivevano in comunità nel monastero adiacente; in questo luogo hanno certamente pregato eremiti e viandanti essendo San Tomè su una importante strada di comunicazione, percorso già esistente ai tempi dell'impero Romano. Da qui l'invito per noi pellegrini di oggi a "pregare Dio per i vivi e per i morti": la recita delle "Lodi del mattino" era il salutare viatico per il cammino che avremmo iniziato verso la seconda tappa. Chiesa della Visitazione : attraverso il sentiero dell'Agro del Lemine, giungiamo nella chiesa delle Cascine; seconda tappa.

Contemplando la scultura di Maria con sulle ginocchia Gesù appena deposto dalla croce e pensando all'accorrerre di Maria da Nazaret alla città di Ain-Karim per far visita ed aiutare la cugina Elisabetta, ecco a tutti noi l'invito a "consolare gli afflitti". Chiesetta di San Giuseppe : già qualcuno si stacca dal gruppo; pensiamo benevolmente che non si tratti di fatica a mantenere il passo, ma piuttosto il desiderio di isolarsi per riflettere meglio?!

Da qui via verso la Canova, la sua chiesetta dedicata a San Giuseppe; terza tappa. Il nostro corpo, tempio dello Spirito Santo, è sacro anche dopo la morte: da qui l'atto di Misericordia di "seppellire -degnamente- i morti". Lasciamo Canova per salire attraverso il parco del Roccolone verso Longa: non esiste più gruppo; tutti sfilacciati su per la salita, qualcuno dando la mano a chi era un po' più appesantito Sul sagrato Don Giuseppe ci vede arrivare alla spicciolata con evidenti tracce di sudore, dato il sole ormai di mezzogiorno.

La recita dell'Angelus e poi la spiegazione del quadro di San Pantaleone, vescovo e medico, rappresentato mentre guarisce miracolosamente un ragazzo di Longa morso da una vipera: un medico che cura, un vescovo che ci invita a "visitare gli infermi". Un sorso d'acqua alla fontanella sotto il campanile e si prosegue verso l'Albenza. I bimbi si mettono in posa arrampicandosi sul tronco di una pianta, sulla salita verso la Chiesa: volevano con una foto portare la prova che non erano loro, quelli stanchi!

Parrocchiale di San Rocco : quinta tappa.

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Attraverso la strada "panoramica" da cui una vista perdifiato sulla pianura, grazie alla limpidezza della giornata, arriviamo sulla provinciale della Roncola e da qui attraverso un sentire giungiamo al centro del borgo di Barlino; passiamo sotto due archi di raccordo tra le case del borgo per giungere alla chiesetta. Chiesetta di Barlino, la nostra sesta tappa: qui ci aspetta Luca che ci illustra il quadro con San Liberale, il santo che seppe, in un momento di diffusione delle eresie, consigliare i dubbiosi a mantenersi saldi nella vera fede ed alla Chiesa di Roma; per noi l'esempio da seguire per "consigliare i dubbiosi ed insegnare a coloro che non sanno".

Lasciato Barlino, ci dirigiamo verso la nostra Chiesa Parrocchiale dove arriviamo verso le ore 16, con un po' di stanchezza fisica, ma con una freschezza di spirito, rinvigorito da tante testimonianze di amore verso il prossimo. Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: settima tappa e traguardo del nostro pellegrinaggio "Andar per Chiese".