Mercanti-banchieri sviluppano il commercio sulle rotte del Mediterraneo, grazie al porto fluviale di Ripa Grande a Trastevere, e sulle vie di terra, verso le fiere dell'Europa continentale. Insomma, Roma attraversa un periodo dinamico e di crescente prosperità, come molte città del centro-nord dell'Italia.
Si formano le istituzioni del comune. Roma per un certo periodo ha un'importanza pari, se non superiore, ai grandi comuni di Milano e Firenze. Nella Roma medievale si lavora e si produce. Un'attività che dà alla città un'aria operosa ben lontana da certi stereotipi che dipingono la sua popolazione come indolente e parassitaria all'ombra della corte pontificia. In cosa credevano gli antichi Egizi, per quale motivo si mummificavano i cadaveri, perché le piramidi hanno proprio quella forma, perché nel Medio Regno si assiste a una democratizzazione dell'aldilà, quale era il ruolo del Faraone sulla terra, chi è stato il primo Faraone a fare una rivoluzione religiosa, cosa ci racconta la tomba di Tutankhamon sul periodo post-rivoluzionario amarniano?
Spazzata via la fantarcheologia, che vede i faraoni a braccetto con gli extraterrestri, il relatore mostra quanto la civiltà egizia sia sorprendente senza ricorrere agli eccessi dell'immaginazione. La trattazione spazia ai miti della creazione del mondo secondo gli egizi, al ruolo del faraone nella società, alla funzione delle piramidi.
La dimensione magica era molto importante per gli egizi: la conoscenza degli elementi magici era necessaria per accedere alla vita ultraterrena. Una concezione che l'uomo moderno riconosce come familiare, nonostante i millenni trascorsi.
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L'origine biblica del pellegrinaggio, il suo significato e le diverse motivazioni per cui veniva intrapreso. Le mete più importanti Compostela, Roma, Gerusalemme e gli itinerari per raggiungerle. I simboli del pellegrino, la relativa iconografia e la produzione artistica.
A spasso per il colle del popolo romano.
Migliaia di persone si muovono in Europa e nell'area mediterranea, da Oriente a Occidente e viceversa. Si incamminano per compiere un voto, per espiare un peccato, spesso impegnando una parte consistente dei propri averi, senza neppure essere sicuri di tornare. Prima di partire, infatti, danno disposizioni sull'amministrazione del proprio patrimonio in loro assenza e fanno testamento.
Il viaggio del pellegrino è compiuto in genere a piedi, con un equipaggiamento semplice e tipico: la bisaccia, il bastone chiamato anche bordone, il cappello a falde larghe, la mantellina. I percorsi sono molteplici e pieni di pericoli, ma il pellegrino non è mai completamente solo.
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Per venire incontro alle sue esigenze di assistenza spirituale e materiale, una rete di chiese, ospedali, ostelli e cimiteri è distribuita lungo il cammino, gestita da organizzazioni religiose specializzate. La storia avventurosa e controversa di uno schiavo che, prima di diventare papa, amministra una banca su incarico del suo padrone.
La banca fallisce. Callisto, amministratore disonesto e bugiardo, condannato per le sue malversazioni, passa da una disavventura all'altra. Cosi' racconta Ippolito, antipapa contemporaneo di Callisto. Ma come e' possibile che un tipo poco raccomandabile diventi papa? E quanto ci possiamo fidare di Ippolito, che contrasta Callisto in campo teologico e nella gestione della chiesa?
Che aspetto aveva la città di Roma nel Medioevo? Come erano le case e le strade? Dove vivevano i suoi abitanti, come vivevano e quanti erano? Roma nell'epoca imperiale era la più grande e popolosa città del mondo antico, una metropoli di oltre un milione di abitanti. Cosa accadde ai suoi monumenti? Roma medievale ospitava poche decine di migliaia di persone. La città dall'VIII secolo era governata dal papa. I diversi papi costruirono chiese, palazzi, mura, per sottolineare il potere della chiesa e per servire le esigenze degli abitanti della città.
Alcuni monumenti ricordavano ancora il suo passato grandioso, ma avevano assunto diverse funzioni. Altri erano stati demoliti per realizzare nuovi edifici. Anche se rimase più molto piccola che nell'antichità, la storia di Roma prese un nuovo corso, non meno affascinante, al centro della storia europea.
Video della conferenza. Sabato 23 maggio Sala teatro della Parrocchia SS. La basilica di San Sebastiano al terzo miglio della via Appia si trova in un luogo di particolare importanza per i cristiani. Sotto la basilica si trovano le catacombe realizzate a partire dal III secolo, che per un certo periodo, secondo la tradizione, accolsero le spoglie di San Pietro e di San Paolo. La necropoli al terzo miglio della via Appia, invece, era più appartata e consentiva, con meno problemi, il pellegrinaggio.
Secondo un'altra tesi, le sacre spoglie mortali dei due santi non furono mai spostate dal Vaticano e dall'Ostiense. L'importanza della via Appia per il culto di Pietro e Paolo è spiegata in un altro modo. Percorrendo la via Appia, è probabile che essi siano arrivati a Roma dall'Oriente. Il terzo miglio della via Appia potrebbe essere il luogo nel quale iniziarono la predicazione e si raccolse la prima comunità cristiana di Roma. La relatrice guida gli ascoltatori in una visita ideale dei luoghi, aiutandoli allo stesso tempo a comprendere entro quali limiti i dati archeologici possono contribuire a chiarire la questione della presenza o meno dei resti dei santi patroni di Roma proprio nelle catacombe di San Sebastiano che, tra l'altro, è il santo patrono di Bracciano.
Quasi diciotto secoli sono passati, cancellando molte tracce. Castel d'Asso è noto per la sua necropoli etrusca, una delle prime ad essere conosciute fuori dell'Italia.
Sin dalla prima metà dell'Ottocento, gli scritti di Francesco Orioli, studioso viterbese, richiamarono numerosi visitatori. La necropoli ha attraversato alterne vicende nel tempo. Periodi di studi sono seguiti dal disinteresse per decenni. Negli anni '60 del secolo appena trascorso, la necropoli fu oggetto di rinnovate cure da parte delle istituzioni e fu studiata approfonditamente. Una pubblicazione del illustra con numerose fotografie e disegni le oltre sessanta tombe rupestri che la compongono.
Riecheggiano i nomi di alcune potenti famiglie di Axia e dei loro legami con altre città etrusche. Poco studiato, invece, è il castello medievale, che sorge sulla punta estrema di un colle tufaceo, sul quale sorgeva la città antica. Di questa rimane ben poco, essendo l'area della città occupata da abitazioni moderne e da campi coltivati.
Osservatorio Giovani OCPG
Le foto aeree rivelano la presenza di due fossati risalenti all'epoca etrusca, con lo scopo di difendere il centro abitato e l'acropoli. Il castello è piccolo, forse solo un punto di controllo militare del territorio. Poco ci raccontano di esso le fonti medievali. Nulla sappiamo della popolazione civile, che forse viveva di agricoltura e allevamento nelle ampie grotte vicine. Castel Campanile è un insediamento medievale abbandonato che si trova lungo l'omonima via che collega l'Aurelia da Palidoro con la Braccianese in località Vigna di Valle. La conferenza si divide in due parti.
Nella prima parte, Valerio Contrafatto racconta la storia della presenza dell'uomo a Castel Campanile sin dalla preistoria. In epoca etrusca vi sorse un abitato, della cui esistenza abbiamo solo tracce indirette, quali la presenza di alcune strade scavate nel tufo, le tagliate, e il ritrovamento nell'Ottocento di vasi greci e etruschi in un gruppo di tombe nella campagna circostante.
In epoca romana furono realizzate nella zona alcune ville rustiche, di cui abbiamo solo le tracce nel terreno, a parte una statua, proveniente da un monumento funerario oggi scomparso, che si trova nel cortile dell'azienda agricola attuale proprietaria del terreno sul quale sorgeva il castello. Il relatore si sofferma soprattutto sul periodo medievale, del quale ci restano alcuni ruderi. I primi documenti intorno al Mille citano una chiesa e il terreno agricolo fundus campaninus su una parte del quale nel Duecento furono costruiti il castello e il borgo annesso.
Il castello era parte dei possedimenti dei Normanni, una potente famiglia dell'artistocrazia romana, insieme ad un'altra decina di castelli tutti concentrati a nord di Roma a poca distanza dall'Aurelia tra Castel di Guido e Cerveteri. L'esposizione segue le vicende del castello fino all'abbandono e alla trasformazione della terra coltivata in pascolo.
Nella seconda parte Flaminia Gonnelli descrive l'abitato medievale, soffermandosi soprattutto sulle numerose grotte artificiali scavate nei fianchi della collina sulla quale sorgeva il borgo fortificato. Le grotte sono state interpretate come tombe etrusche da alcuni studiosi.
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In realtà la maggior parte di esse nel Medioevo erano abitazioni, stalle, magazzini, botteghe artigiane, spiega la relatrice. Per quanto possa sembrare strano, l'abitazione in grotta non era caratteristica dei soggetti più poveri di Castel Campanile. La popolazione dell'abitato, infatti, doveva essere piuttosto omogenea dal punto di vista sociale. Artigiani, allevatori, contadini, si servivano delle grotte per le loro attività lavorative e per vivere. Non vi erano rappresentate classi sociali con un tenore di vita differenziato.
Solo il castellano, la sua famiglia, il suo piccolo seguito con i soldati della scorta spiccavano sugli altri abitanti. Galeria è una piccola città in rovina, situata a nord-ovest di Roma. Di probabile origine etrusca, Galeria fu abitata dal Medioevo per molti secoli, fino all'abbandono agli inizi dell'Ottocento. Le rovine si trovano su uno sperone roccioso, ricoperto da una fitta selva, che sovrasta le anse del fiume Arrone.
Claudio GIARDINO - Università del Salento
Dopo la presentazione di Valerio Contrafatto, il regista Daniele Marcello ci conduce alla scoperta de La città abbandonata due volte. Galeria fu assediata, espugnata e saccheggiata. Il mulino, azionato dal fiume Arrone, ha macinato a lungo tanto frumento.