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Il sistema di difesa preventivo era costituito da svariati oggetti, come gli amuleti, e da gesti destinati ad annullare il possibile influsso negativo. Le cure per il malocchio rientrano nella medicina popolare sarda, anche se fanno parte delle casistiche che sconfinano nel magico. Ghjiésù Cristu Nazarè, cantu beddhu mi parè, cantu beddhu mi paristi, candu a lu mundu inisti, cu una candéla lucendi, e un agnulu in paradisu. Santu Silvestru médicu lestru;. Come abbiamo avuto modo di specificare, ogni operatore aveva il suo metodo e i suoi Brebus. Abbiamo trovato i seguenti:.

Per quanto riguarda le tradizioni enogastronomiche, vengono utilizzati i principali prodotti agricoli del territorio e diverse qualità di funghi. Piccoli produttori locali producono buon vino, specialmente Nuragus e Monica. Villaspeciosa non costituisce una significativa meta turistica, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze naturali, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, e di effettuare anche interessanti escursioni nei dintorni.

In periodo romano l'area in cui sorge l'abitato conosce un periodo di sviluppo, come dimostrano i ritrovamenti fatti nel sito di San Cromazio, risalente al terzo secolo, noto soprattutto grazie alla scoperta di un vasto mosaico policromo pavimentale, il più grande e meglio conservato tra quelli sinora ritrovati in Sardegna. Poche sono le notizie storiche sulle prime vicende del borgo.

Di origine medievale, viene dapprima compresa nel Giudicato di Cagliari, per passare poi, nel tredicesimo secolo, sotto il controllo della famiglia dei Donoratico della Gherardesca. Agli inizi del diciannovesimo secolo il borgo, con il territorio circostante, viene ceduto ai Bon Crespi di Valdaura y Caro, i quali lo tengono in dote fino a quando, ormai in epoca sabauda, viene abolito il sistema feudale. Nel viene cambiata la provincia alla quale appartiene, passando dalla provincia di Cagliari alla nuova provincia del Sud Sardegna. A Villaspeciosa è attiva l' Associazione Culturale San Giovanni di Seruis di Villaspeciosa, nelle cui esibizioni è possibile ammirare il tipico costume tradizionale.

Tra le principali Feste e Sagre che si svolgono a Villaspeciosa, vanno citati, il 2 febbraio, la Festa de Sa Candelora ; il 15 agosto, si celebra la Festa patronale dedicata a Maria Santissima Assunta ; l'ultima domenica di agosto, la Festa in onore di San Platano , ed il giorno successivo la Festa di Sant'Antioco ; la Sagra de S'Abiu , ossia delll'Ontano, in concomitanza con la Festa di San Platano. Villaspeciosa è attraversata, subito a sud del centro, dal Riu Cixerri, un fiume dal carattere torrentizio, e, ad est del centro, dal Riu Mannu di Villaspeciosa, un torrente chiamato comunemente Marzizza per distinguerlo dall'omonimo Flumini Mannu, di cui i due torrenti sono affluenti.

L'abitato è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, e mostra l'andamento altimetrico tipico delle zone pianeggianti. Entriamo nell'abitato di Villaspeciosa da sud est, con la SP3 che, all'interno dell'abitato, assume il nome di via Cagliari, e che ci porta a visitare il centro dell'abitato.

Immobiliare

Percorrendo la via Cagliari, passiamo il cartello segnaletico indicatore dell'abitato di Villaspeciosa e proseguiamo per una settantina di metri, fino a vedere, sulla sinistra della strada, l'ingresso del Cimitero di Villaspeciosa. Proseguiamo lungo la via Cagliari per circa duecentosettanta metri, poi svoltiamo a sinistra e prendiamo il viale Europa, che percorriamo per circa trecento metri, seguendone le curve, fino a che questa strada sbocca sulla via Iglesias.

Una vita tranquilla

La prendiamo verso sinistra e la seguiamo per centocinquanta metri, fino a che vediamo, alla sinistra della strada, l'ingresso del Campo Sportivo Comunale di Villaspeciosa. Il complesso ospita un Campo da Calcio dotato di tribune in grado di ospitare spettatori, ed un Campo da Calcetto, ossia di Calcio a cinque, che si trova alla sua sinistra. Percorsi duecentocinquanta metri lungo la via Cagliari dopo l'incontro con il viale Europa, arriviamo ad incontrare una grande rotonda, alla destra della quale si apre la via Croce Santa, mentre verso sinistra parte la via Roma.

Presa, tutta a sinistra, la via Roma, la seguiamo per circa quattrocento metri, fino a vedere, alla sinistra della strada, l'edificio che ospita la Palestra Polifunzionale Comunale. Si tratta di una grande palestra con tribune in grado di accogliere spettatori, nella quale si svolgono attività di palestra, di judo, ed è presente una sala pesi. Arrivati alla rotonda, troviamo sulla destra la piazza Croce Santa, dalla quale partono, da destra verso sinistra, la via Domenico Alberto Azuni, verso sud est, la via San Platano, verso est, e la via Giacomo Matteotti, verso nord.

Sulla Piazza, al civico numero 6 della piazza Croce Santa, tra la via Giacomo Matteotti e la via Roma, che avevamo preso alla rotonda andando verso sinistra, si trova l'edificio che ospita la sede e gli uffici del Municipio di Villaspeciosa , con tutti i suoi principali servizi. Dalla piazza Santa Croce, presa a destra la via San Platano, dopo una ventina di metri prendiamo a destra la via Domenico Alberto Azuni, dalla quale parte, dopo una quindicina di metri, a sinistra la via Chiesa, che, in un centinaio di metri, ci porta di fronte alla Chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta , che è la Chiesa parrocchiale di Villaspeciosa.

La Chiesa, di architettura rustica, risale all'ultimo quarto del sedicesimo secolo, infatti, dai documenti dell'archivio della curia arcivescovile di Cagliari, risulta, che nel , la parrocchiale era ancora la Chiesa di San Platano, e solo nel risulta parrocchiale la Chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta.

Una delle due campane contenute nel grande campanile a vela è datata Dopo circa sesSant'anni di assenza, dopo che se ne erano perse le traccia nell'immediato dopoguerra, nella Cappella sul lato destro della Chiesa, è stata ricollocata una statua lignea del Cristo probabilmente di scuola sarda con influssi iberico campani, denominata Crocifisso Doloroso , originariamente con braccia snodate, databile fra la fine del sedicesimo e l'inizio del diciassettesimo secolo. La presenza di questo Crocefisso è riportata in diversi documenti relativi alla Parrocchia di Villaspeciosa a partire dalla fine del cinquecento e fino all'inizio dell'Ottocento.


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A Villaspeciosa il 15 agosto si celebra la solenne Festa patronale dedicata a Maria Santissima Assunta , con cerimonie religiose presso la Chiesa parrocchiale, e con diverse manifestazioni civili. Dalla piazza Santa Croce, prendiamo la via San Platano, e la seguiamo per circa duecento metri, fino in fondo, dove arriva a una rotonda. Qui la via San Platano prosegue sulla via del Parco, che fiancheggia sul lato destro il Parco Comunale di San Platano , mentre noi prendiamo leggermente verso sinistra la via Kennedy, che lo fiancheggia sulla sinistra.

La Chiesa è stata edificata nel dai monaci Benedettini di San Vittore di Marsiglia, detti anche Vittorini, in stile romanico tosco lombardo, e, nonostante i numerosi rimaneggiamenti e restauri di alcune sue parti, ha conservato l'impianto dell'epoca della sua costruzione. Un documento del la elenca tra le numerose proprietà che i Vittorini possedevano, principalmente nel sud della Sardegna, ed è l'unica Chiesa forse al mondo dedicata a questo Santo, che secondo la tradizione, sarebbe stato il fratello di Sant'Antioco, martire sulcitano. Ha la pianta a due navate, separate da colonne, chiuse da due absidi semicircolari con semicatino, separate da una bassa arcata sostenuta da due tozze colonne.

La volta originaria, crollata nel quattordicesimo secolo, ha determinato la ricostruzione del campanile a vela e la sostituzione della pesante copertura di pietra con una copertura a capriate ossia con un tetto ligneo a due falde. All'interno si possono notare elementi di spoglio provenienti dal sito romano di San Cromazio, come l'acquasantiera in corrispondenza dell'ingresso laterale, ed anche i capitelli delle colonne a sostengno dei tre archi che separano le navate. La semplice mensa d'altare si trova nell'abside meridionale, e, tra gli arredi, le statue dei due fratelli San Platano e Sant'Antioco.

La fioca luce penetra dalle monofore delle absidi e da quella ricavata sulla facciata, la cui centina è impreziosita da accurate decorazioni. La struttura della Chiesa è realizzata con conci di calcare chiaro, sui quali si innesta qualche blocchetto in pietra più scura, ed è assai curiosa per le irregolari decorazioni che la contraddistinguono, conferite dal materiale di spoglio proveniente dal sito romano di San Cromazio, distante qualche chilometro.

Nella fiancata a nord è presente una scala pensile per l'accesso ai tetti, e al piccolo campanile a vela i cui gradini sono grosse mensole infisse nel muro, mentre nella fiancata a sud si apre un portale centinato, con arco a tutto sesto. La facciata è divisa in tre parti, con due finte colonne, e termina con un campanile a vela. La Chiesa è ben conservata grazie alla continua frequentazione dei devoti. A causa della scarsità delle fonti scritte, si conosce ben poco della storia di San Platano , il cui culto viene introdotto in Sardegna nell'undicesimo secolo dai monaci basiliani, ispirati alla regola di San Basilio Magno, che non sono eremiti ma cenobiti, ossia vivono in comune.


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  • Platano nasce in Mauritania assieme al fratello Antioco, e svolge l'attività di medico spostandosi anche in Cappadocia, dove converte molte persone al Cristianesimo. La fama dei due fratelli giunge fino a Roma, e, l'imperatore Adriano, ormai preoccupato del diffondersi della nuova dottrina predicata da Cristo, li fa arrestare, torturare e li esilia su una barca affinche la loro vita abbia fine in alto mare. Il vento di levante li sospinge nell'isola di Sulcis, oggi Sant'Antioco, dove riprendono ad esercitare la professione medica e ad annunciare il Vangelo.

    La notizia giunge alle autorità di Carales, dove è prefetto Gallone, che inviano a Sulci soldati per arrestarlo. La tradizione narra che vengono, allora, intrecciate le sue viscere su di un fuso, e che, dopo essere stato sventrato, muore decapitato. Terminato il lavoro, tutti i presenti sono invitati al pranzo comunitario, con l'offerta della pastasciutta, ossia di Sa Maccarronada. La sera inizia il triduo religioso che prosegue con la celebrazione del vespro. La domenica, giorno solenne della Festa di San Platano , si celebrano messe e si svolge la processione, con i simulacri di San Platano e Sant'Antioco portati in processione, su un carro trainato da un giogo di buoi, seguita da fedeli provenenti anche dai paesi vicini, con l'accompagnamento delle launeddas e con l'intonazione dei goccius , canti devozionali e paraliturgici di provenienza iberica, diffusi in Sardegna e composti in lingua sarda.

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    Terminata la processione si celebra la Messa con il panegirico in onore di San Platano. Viene, poi, offerto il pranzo in Piazza, a base di fregua groga , una pasta di grano duro, e carne. Infine la sera si organizzano i balli sul grande piazzale e nel parco intorno alla Chiesa.

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    Dalla piazza Santa Croce, abbiamo preso la via San Platano, e dopo circa duecento metri, fino in fondo, siamo arrivati a una rotonda, alla quale la via San Platano prosegue sulla via del Parco, che fiancheggia sul lato destro il Parco Comunale di San Platano. Percorsi un centinaio di metri dalla rotonda, troviamo l'entrata del Parco di San Platano , un bellissimo parco verde dove possono trascorrere del tempo non solo i bambini ma anche gli adulti.

    All'interno del parco è presente un chiosco dove intrattenersi, e c'è anche il Campo Sportivo Comunale Polivalente di San Platano, un Impianto Sportivo all'aperto atto ad ospitare eventi sportivi, musicali e di intrattenimento per una vasta platea di pubblico. In esso è presente un Campo Sportivo Polivalente dotato di tribune in grado di accogliere spettatori, dove è possibile praticare diverse discipline, Calcio, Calcetto ossia calcio a cinque, ed anche Tennis.

    Nei dintorni di Villaspeciosa non sono stati portati alla luce resti archeologici di particolare rilevanza se si esclude il parco di Mitza Cuccureddus con l'insediamento nuragico presente al suo interno.

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    Sono stati, inoltre, portati alla luce i resti del villaggio tardo romano ed alto medioevale di San Cromazio. Per raggiungere l' area di San Cromazio , dal centro del paese troviamo i cartelli che la indicano, ed, uscendo da Villaspeciosa verso nord ovest con la via Tuveri, dopo circa un chilometro e duecento metri, arriviamo nella campagna di Villaspeciosa, dove troviamo, alla destra della strada, l'ingresso dell'Area Archeologica, scoperta negli anni 70 del secolo scorso.

    In essa è presente un villaggio tardo romano ed alto medioevale , che, secondo le più recenti teorie, doveva fungere da stazione di posta per i cavalieri che da Cagliari si recavano nel Sulcis e viceversa. Nel villaggio è stato rinvenuto un edificio termale, presso il quale è stata realizzata una Chiesa, il cui pavimento costituisce il più grande e ben conservato mosaico policromo paleocristiano ritrovato in Sardegna, decorato con motivi vegetali e geometrici uniti alla raffigurazione di vasi per libagioni.

    Il mosaico, che ha una superficie di circa metri quadri, risale a due momenti distinti. La fascia a ferro di cavallo esterna, policroma, è del periodo imperiale, del quarto secolo inoltrato. Il villaggio è stato abitato nei secoli successivi, finche nel sesto secolo, in periodo bizantino, la Chiesa è stata in parte ripavimentata con l'inserimento dell'ampio pannello a mosaico nella zona interna, rettangolare, con al centro la raffigurazione di un grande vaso, simile a quelli della fase precedente.

    Il villaggio è sopravvissuto anche nella fase di passaggio dalla tarda antichità all'alto medioevo, ed è stato abbandonato nell'alto periodo medioevale, probabilmente per il trasferimento dei suoi abitanti nell'area dell'attuale paese chiamato Villaspeciosa, quando è stata anche demolita la Chiesa, i cui materiali sono stati utilizzati, intorno all'anno , per costruire la Chiesa di San Platano. Negli ultimi anni, nel sito è aperta una campagna di scavo estiva sistematica da parte dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'Università degli Studi Sassari, per un progetto di recupero che ha l'obiettivo di renderlo pienamente fruibile ai cittadini e ai turisti.